Dopo tutto il parlare che si è fatto sul nucleare e non nucleare, e la francia che "tanto è vicina" e qua e là, ho deciso di leggere qualcosa su Chernobyl.

Anche lì, come il nucleare, tutti ne parlano ma nessuno sa cosa sia successo di preciso: quando chiedo informazioni un pò più precise, mistero. Silenzio.

Così ho iniziato a raccogliere informazioni.
E ho trovato delle cose.


***

1986.
Chernobyl è in Russia(oggi invece è in Ucraina), 100km a nord di Kiev:

Da Chernobyl Mon Amour

A 20km da Chernobyl, è stata costruita una cittadina, apposta per ospitare i lavoratori della centrale nucleare che è a 2km da lì. La cittadina viene chiamata Pripjat, è fiorente e siccome la qualità della vita è decisamente migliore che nel resto della russia, molte persone decidono di trasferirsi lì anche se non lavorano alla centrale. La cittadina raggiunge i 47.000 abitanti.


Visualizzazione ingrandita della mappa

A= Chernobyl
B= Pripjat
C= Centrale Nucleare


Ma andiamo a vedere che succede.

26 Aprile 1986.
Il giorno del mio quinto compleanno su questa terra.

Mentre dormivo tranquillo nel mio letto, a 2 km da Pripjat, cittadina della moderna Ucraina (una volta russia), la centrale nucleare qui costruita si apprestava ad eseguire un test "di sicurezza".
Infatti, il 25 aprile 1986 era programmato lo spegnimento del reattore numero 4 per normali operazioni di manutenzione. Si volle approfittare di questa prevista fermata per eseguire un test sui sistemi di sicurezza.

Mentre questo test viene eseguito, improvvisamente c'è un brusco ed incontrollato aumento della potenza del reattore n.4: così violento che l'acqua usata per refrigerare l'impianto si SCINDE in idrogeno ed ossigeno, ad una pressione talmente alta da far esplodere tutte le tubature.
Il contatto con l'idrogeno e la grafite (usata anch'essa per raffreddare) incandescenti con l'aria, provoca un'esplosione così potente da SCOPERCHIARE il reattore.

Gli scienziati hanno le mani nei capelli: lo scoperchiamento del reattore vuol dire che è letteralmente saltato in aria(con relativo volo e distruzione in mille pezzi sparsi intorno) del disco di copertura, pesante OLTRE 2.000 TONNELLATE.
Immediatamente, una nube radioattiva fuoriesce dalla centrale, iniziando a contaminare tutto intorno, e venendo trasportata dal vento.

L'esplosione appena avvenuta è di tipo CHIMICA (e non nucleare): ciò fa riflettere su cosa sarebbe accaduto se ci fosse stato un'esplosione nucleare.

Ma torniamo alla centrale:
Il nocciolo del reattore si trova scoperchiato e all'aperto, a contatto con l'atmosfera. Inizia quindi ad emettere divertenti esplosioni multicolori e gli abitanti di Pripjat, pensando ad una festa, si portano sui tetti più alti della città ad ammirare lo spettacolo.



A questo punto è necessaria una piccola informazione: l'unità di misura della radioattività è il Roentgen.

Una città europea ha una radioattività media di 20 microRoentgen;
1.000 microR = 1 milliR;
1.000 milliR = 1 Roentgen.

Con 500 Roentgen in un'esposizione di 5 ore un essere umano muore.
Con 1.500 R muore un pollo.
Con 50.000 R muore uno scarafaggio.

Appena si diffonde la notizia, saggiamente vengono spediti gli operatori della centrale per effettuare i rilevamenti.
Questi tornano con la faccia dubbiosa, pensando che gli strumenti si fossero rotti nell'esplosione: misurano infatti 20.000 R/ora.
Si decide allora di mandare dei pompieri per spegnere gli incendi e controllare la situazione: gli viene detto per evitare allarmismi che c'è stato un incendio agli impianti elettrici; i pompieri vengono (alla lettera) fritti sul posto, morendo spegnendo gli incendi.
Allora i superiori si rendono conto della situazione, e il governo interviene in massa: al mattino vengono mandati migliaia di mezzi (elicotteri, camionette, carri armati) sul posto, e migliaia di soldati armati di mascherina bianca sul volto.

Un giornalista, Vladimir Sevcenko, decide di andare a vedere cosa succede: e riesce anche a girare un video, che potrebbe portargli un bel pò di soldi.
Sfortunatamente, morirà nel giro di due settimane, anche lui distrutto dalle radiazioni.

La Grande Russia è ancora una potenza internazionale fortissima, e non si può permettere di mostrare a tutti i suoi errori: la cittadina di Pripjat non viene evacuata subito, e si tiene nascosto a livello internazionale TUTTO.

La mattina del 27 aprile (il giorno dopo!) mentre io vado a scuola, in Svezia, a Forsmark, scattano i primi allarmi di radioattività.

Visualizza Disastro di Chernobyl in una mappa di dimensioni maggiori

Pensando ad un guasto nella loro centrale, immediatamente bloccano tutto e avviano i controlli. Assicuratisi che la loro centrale nucleare è in perfetto ordine, diramano l'avviso a tutte le centrali, prima quelle Svedesi, poi negli stati vicini.
Nel giro di qualche giorno arrivano finalmente in Russia, dove dapprima sminuiscono la cosa.
Ma ormai tutto il mondo è con le orecchie tese, e dopo altri giorni di pressioni internazionali, la Russia è obbligata suo malgrado, ad ammettere l' "incidente".

Nel frattempo, l'evecuazione di Pripjat viene decisa la SERA del 27 aprile; viene detto loro di prendere pochi effetti personali, perchè l'evacuazione sarà di pochi giorni.
In realtà sarà definitiva e perenne.

Durante queste 36 ore sono inoltre in costruzione i reattori 5 e 6: nessuno viene informato di nulla, e i lavoratori continuano il loro mestiere senza interruzione.

Nei mesi successivi vengono assunte squadre di "liquidatori", incaricati di decontaminare la zona e costruire un sarcofago di cemento sopra al reattore.
Si decide di dare loro una grossa somma ed una medaglia al valore, nel caso accettino l'incarico: vengono informati di ciò a cui vanno incontro, e molti, moltissimi, nonostante tutto non si tirano indietro.

La prima cosa da fare è raccogliere i pezzi di grafite sparsi sul tetto e rilanciarli nel reattore A BRACCIA.
I liquidatori hanno turni di 40 SECONDI. Bisogna uscire sul tetto, caricare a braccia uno dei pezzi di circa 50 kg e rilanciarlo nella voragine, per poi tornare indietro e darsi il cambio.

Il resto del lavoro è storia, con successive idiozie compiute.


Oltre agli abitanti, sono stati impiegati circa 250.000 liquidatori. E' ovvio che nè il governo nè gli "scienziati" hanno una prova matematica per stabilire una relazione tra le loro (ovvie) morti durante gli anni e l'incidente.
Ufficialmente sono morte 68 persone.

I 250.000 "Liquidatori" hanno ricevuto una dose radioattiva tale da provocare la morte in non più di 49 ore.
Gli "Evacuati" hanno avuto una dose sufficiente a sviluppare l' "avvelenamento acuto radioattivo".
I residenti delle zone vicine idem.
I sopravvissuti che non sono morti hanno subito modificazioni genetiche dovute all'effetto delle radiazioni sulle molecole del DNA e RNA; queste sono irreversibili e, cosa più importante, trasmissibili geneticamente ai discendenti.

ATTENZIONE: LINK CHE POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA'!
I "mutanti" non sono poi così inventati, ma sono molto più terribili di quello che i film ci mostrano.
Le conseguenze sui figli dei sopravvissuti di chernobyl sono terribili.


L'"avvelenamento acuto radioattivo", comporta un 100% de mortalità dopo 7 giorni (LD 100/7). Una esposizione così alta porta alla comparsa di sintomi spontanea in un tempo che va da 5 a 30 minuti. Dopo una intensa spossatezza e la comparsa di nausea immediata causata dalla diretta attivazione (provocata da radicali liberi, metaboliti e proteine abnormi generati dall'irradiazione) di recettori chimici presenti nel cervello, si ha un periodo di alcuni giorni di relativo benessere, chiamato la fase latente (o "fase del fantasma che cammina"). Dopo questa settimana, si ha una massiccia morte di cellule nel tessuto gastrico e intestinale, causando diarrea massiva, sanguinamento intestinale e perdita di acqua, che porta allo squilibrio idro-elettrolitico. La morte avviene dopo qualche ora di delirio e coma a causa della cattiva circolazione. Nella stragrande maggioranza dei casi la morte è inevitabile; l'unico trattamento che si può offrire è quello della gestione del dolore.
 

Per finire, adesso l'area è totalmente disabitata. Si parla praticamente di un'intera regione, lasciata interamente alla natura.
La città di Pripjat è totalmente disabitata; lì vicino è presente uno sterminato cimitero di mezzi utilizzati per la decontaminazione dell'area e l'evacuazione dei civili.
Gli animali hanno preso possesso della zona, ma non si sa l'effetto delle radiazioni su di loro e sulle le loro mutazioni geniche che potrebbero essere trasmesse ai discendenti, poichè è impossibile avvicinarsi alla zona senza rischiare l'avvelenamento da radiazioni.

Le radiazioni saranno presenti sul posto per i prossimi 48.000 anni, anche se gli esseri umani potrebbero ricominciare a popolare la zona tra circa 600-900 anni.

Sempre se il sarcofago verrà aggiustato e ricostruito, dato che si sta sbriciolando (era stato costruito per durare 30 anni) e che non ci sono fondi per ripararlo.

Dal 1992, fino al 2008, una motociclista ucraina, Elena, ha percorso le strade contaminate e deserte di quei luoghi, facendone vari reportage.

Sono presenti TANTISSIME foto della zona, con annesso contatore geiger; i suoi viaggi più famosi sono questi due:

Ucraina:
http://www.angelfire.com/extreme4/kiddofspeed/chapter1_it.html
Bielorussia:
http://www.angelfire.com/extreme4/kiddofspeed/chapter28_it.html

Il suo sito è interessantissimo, descrive tutti i suoi viaggi, con foto, nelle zone del disastro: l'ultimo è stato nel 2008.
http://www.angelfire.com/extreme4/kiddofspeed/afterword_it.html


Per concludere, un'osservazione che ha fatto la stessa Elena nel suo sito:

Nell'antico testamento, sono presenti le profezie di Isaia.
Una delle profezie, contro le genti di Gerusalemme, si chiama "Profezia dell'Assenzio".
Il nome "Chernobyl", in ucraino, significa ASSENZIO.

essa recita:

Isaia 34:9 I torrenti di Edom saranno mutati in pece e la sua polvere in zolfo; la sua terra diventerà pece ardente.
Isaia 34:10 Non si spegnerà né notte né giorno, il fumo ne salirà per sempre; di età in età rimarrà deserta, nessuno vi passerà mai più.
Isaia 34:11 Il pellicano e il porcospino ne prenderanno possesso, la civetta e il corvo vi abiteranno; il SIGNORE vi stenderà la corda della desolazione, il livello del deserto.
Isaia 34:12 Quanto ai suoi nobili, non ce ne saranno più per proclamare un re; tutti i suoi prìncipi saranno ridotti a nulla.


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Notiziole allegre su ciò che è rimasto.


--DETRITI--
Il 9 maggio 1986, le 5 000 tonnellate di boro, dolomia, argilla e carburo di boro scaricate nei primi giorni sul reattore per spegnere l'incendio della grafite, gravarono tanto sul reattore già distrutto che crollarono ulteriormente dentro la voragine. Da questo ulteriore crollo si sprigionò una ulteriore, più debole, colonna di fumi radioattivi che causò un rilascio di materiale di fissione che si sparse in un raggio di 35 chilometri, già evacuati, attorno alla centrale.

 --GALLERIA PER IL NOCCIOLO--
Secondo gli esperti vi erano buone possibilità che il nocciolo ancora incandescente e pieno di attività potesse sprofondare ulteriormente arrivando a contatto con l'acqua delle falde, causando così nuove esplosioni di vapore. Vennero chiamati dei minatori che lavorarono a braccia sotto il reattore scavando un tunnel per inserire sistemi di raffreddamento nei livelli inferiori della centrale. Spesso le mascherine protettive rendevano loro difficoltosa la respirazione, costringendoli a lavorare in condizioni al limite del sopportabile. La mappatura definitiva, condotta con l'ausilio di robot automatizzati, del combustibile disperso nei livelli inferiori della centrale attestò comunque che in nessun caso il nucleo liquefatto superò il solaio immediatamente sopra le fondazioni della centrale.

--SARCOFAGO--
Tra i 600 000 liquidatori si trovano anche coloro che si adoperarono per la costruzione del sarcofago esterno. I primi due anni 1986-1987 furono 226 000 ~ 240 000 che si alternarono per la pulizia e la realizzazione dello scudo protettivo. Il reattore necessitava di essere isolato assieme ai detriti dell'esplosione al più presto possibile, che comprendevano 180 tonnellate di combustibile e pulviscolo altamente radioattivo e 740 000 metri cubi di macerie contaminate.


Viste le necessità furono impiegati una fila di camion come fondazioni delle pareti di cemento, per un totale di 300 000 tonnellate, erette per il contenimento del reattore e la struttura portante del sarcofago sono le stesse macerie del reattore numero 4 e materiale metallico (1.000 tonnellate), il che rende il complesso sia instabile che poco sicuro.


--REATTORE NUCLEARE--
Inizialmente i tecnici e gli operatori supposero di trovare il reattore sepolto là sotto tra le macerie ma con loro grande stupore, si resero conto che non era rimasto più niente. Dopo breve tempo si resero conto che si era letteralmente sciolto assieme al nocciolo, colando lungo i piani sottostanti. La lava radioattiva ha formato una stalagmite dalla curiosa forma che assomiglia ad un "piede d'elefante" e proprio così è stata ribattezzata. È formata dal reattore e dal nocciolo fusi ed è composta da uranio, cesio, plutonio, grafite ed altro materiale. È altamente radioattiva, per questo il video del Piede d'elefante è stato realizzato tramite apparecchiatura radiocomandata.


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