Pensieri Avatarici

Era già da un pò che volevo scrivere, poi per una cosa o per l'altra ho rinunciato.
Stasera volevo andare a dormire, ed invece sono qui a scrivere.
Misteri della psiche umana.
Comunque, sono andato per la seconda volta a vedere AVATAR al cinema, 3D.
Tutte le volte che lo vedo ci penso.
C'è chi rimane sconvolto dai paesaggi,chi dalla grafica, chi dalla storia,chi dice che è una storia già vista e chi dice che sono tutte storie.
Quello che colpisce me è un'altra cosa.

Tutte le volte che immaginiamo degli alieni che vengono ad invaderci, hanno delle robe fatte di solo metallo,arredate di solo metallo e solo funzionali. Niente orpelli,niente di niente.
Quando ci invadono, noi difendiamo la terra perchè è bella, perchè è verde, perchè abbiamo il senso dell'arte e abbiamo delle emozioni. E le cose che ci circondano ci provocano emozioni.

Noi gli artisti, loro i funzionali.

In Avatar, quello che è la realtà di oggi è più presente.
Tutto ciò che l'uomo ha costruito sul pianeta è funzionale: niente piantine, niente disegni di bambini appesi, niente di niente.
Quando si muovono, usano elicotteri, mech (gli omoni metallici), aerei, ruspe.
Tutto metallico. Nessun disegnino. Nessun orpello.
E quelli invece hanno la terra verde, hanno i luoghi sacri, hanno le emozioni.

Il punto è che siamo noi quelli senza sentimenti. Ed il punto è che quelli siamo noi adesso.
Facciamo tanto i bravi ragazzi guardando le scene, ma quanti di noi accarezzano mai una pianta? quanti di noi toccano la terra per la sensazione tra le mani e l'odore che emana?
Quanti di noi hanno mai sentito l'unione di un intero gruppo, totalmente in sintonia,senza che nemmeno uno sia fuori fase o ci stia antipatico.

Quasi nessuno.
Solo per fare un esempio: ho vissuto 10 mesi a Torino. Le uniche volte che ho potuto toccare con le mani la terra è stato quando davo l'acqua ai vasi. Perchè ci badavo.
Il resto, cemento e metallo. Le aiuole, sì, nessuno le ha mai toccate. Nè erba nè terra.

Il punto.
Il punto è che per un attimo, per un solo, singolo attimo, una visione leggera e fugace mi ha accarezzato la mente.

Un panorama di metallo.

Che è come noi pensiamo il nostro futuro, alla fine.
Quanti di noi hanno pensato agli uomini tra cinquecento anni come case belle costruite in mezzo al verde ed in pace con la natura?

Solo metallo.
E noi siamo anche felici, siamo contenti perchè stiamo bene.

Ormai ho il tarlo del dubbio.

Non è che, nel tentativo di vivere bene, ci siamo completamente dimenticati di vivere?


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