Lo spillo sul tavolo

E' la stessa sensazione di quando c'è uno spillo sul tavolo e devi prenderlo: più ci provi e più ti sfugge.

Non lo so, è dall'altro giorno che non ho altro tra le maglie della mia mente che uno spillo su un tavolo.

Sei piccolino, e siccome la vita è bella dura, i grandi non sono così pazzi da lanciarti allo sbaraglio.
Però non è facile lo stesso: è come quando sei seduto sulla panca metallica di un camion militare con il casco in testa e altri tuoi compagni di fianco e di fronte a te: tutti hanno paura,perchè appena il camion si aprirà dietro bisognerà abbassarsi il casco, correre e sparare e pregare; tutti non hanno paura, perchè si è in tanti e che cavolo, mica deve proprio toccare a me.
E poi sei stato addestrato. Sai cosa devi fare.
In teoria.
























Poi il camion si spalanca,il sole ti acceca e tu devi chiudere gli occhi urlare e correre fuori. E il resto non c'è più.
E quando sei fuori ti accorgi che l'addestramento non è servito a nulla, è tutto diverso.

Così i grandi ti radunano in gruppetti di 20-25, ti mettono tutti insieme in una stanza enorme e ti preparano, ma anche se in quella stanza enorme ci passi un quarto della tua vita quando esci non sei mai pronto.

E le carte si mescolano, quelli bravi nella stanza diventano scarsi, quelli scarsi sono i migliori perchè sanno improvvisare di più, qualcun altro riesce a fare in tempo a costruirsi un'altra stanza per non dover affrontare tutta quella roba nuova tutta insieme,e poi non ne esce più.

E il bello è che quando esci sei felice.
Poi dopo qualche anno ti rendi conto.

Il ragazzino biondo che tanto piaceva alle ragazze ora è quasi calvo; quel tipo che voleva menare tutti ed era bravissimo a calcio ora è zoppo e fa il muratore ed è tranquillissimo perchè ha trovato qualcuno che l'ha menato ancora di più, e quando lo guardi negli occhi ti accorgi dal velo grigio che quel qualcuno è la sua vita, e che l'ha piegato senza troppi problemi; la ragazza che hai sempre pensato essere quella della tua vita,dopo anni la rivedi e ti dice che tra sei mesi si sposa. E tu sei contento, perchè ti accorgi che la vita con lei sarebbe stata un inferno e che avresti sbagliato tutto.

Quella un meno carina ha direttamente già un figlio, lo scemo della classe ha preso il lavoro del padre e ha un sacco di soldi anche se rimane scemo, quello che faceva un casso nella vita ora fa l'architetto e quello bravissimo a suonare ha preso tutti i suoi sogni, li ha messi in un cassetto e ha buttato la chiave; si è iscritto ad economia e ora vive come può.

E quello che più consideravi normale fra tutti, quello che lo guardi e dici "questo almeno è più o meno come me, il peggiore il migliore, ha imparato a nuotare e stare a galla e se la gode a fare il morto quando c'è il sole"...
beh ti telefonano e ti dicono che è morto davvero.
Così, senza un motivo, senza specificare come dove, nessuno dice niente, semplicemente basta, la sua avventura è finita.

E tu ti guardi intorno cercando il tuo gruppo di 20-25 elementi, il tuo piccolo battaglione, e ti accorgi che sei rimasto da solo, quelli ancora vivi sono feriti e urlano di dolore a terra con la sabbia nella carne e vedi qualcuno lontano vestito come te ma non capisci se è solo di un altro battaglione o è del tuo, ma è troppo lontano e anche chiamandolo non può sentirti.

E guardi davanti.




E ci sono ancora chilometri di terra da conquistare, e tu sei da solo, sei all'inizio e il battaglione è già esaurito, e tanti saluti all'addestramento, degli altri e tuo.

Si arriva al fondo, e d'ora in avanti è improvvisazione.
E mica puoi tornare indietro a chiedere istruzioni, mica ce l'hai una radio, hai te stesso, un casco, la tuta mimetica e un coltellino.
Ci sei tu.

Se trattieni il fiato ed ascolti puoi sentire solo l'alito acre del vento, adesso, intriso di sangue e paura.

Silenzio.


E allora fai quello che hai sempre saputo fare benissimo.

Il ritmo è scandito dai battiti assordanti del tuo cuore.



Ti abbassi il casco ed esci fuori correndo e urlando.


2 commenti:

  1. Diego

    In Memoriam.

    Federico, 27 anni.

    17-09-1981
    15-01-2009.

    Ciao, fede.

     
  2. Anonimo

    La ringrazio per Blog intiresny

     

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